lunedì 22 giugno 2015

Una risata li seppellirà. Insieme alle ruspe.

Parla Salvini. Urla e blatera, con tante parolacce, per cercare di riempire il vuoto di contenuti dei suoi discorsi (che un bambino saprebbe fare meglio). E lancia accuse alle leggi che oggi regolamentano l'arrivo degli immigrati: le stesse che il suo partito approvò e firmò quando ministro degli Interni non era il vituperato Alfano ma Roberto Maroni. Lo stesso Maroni che da ministro lanciava appelli alle regioni affinché accogliessero i rifugiati e che oggi, da governatore della Lombardia, li rifiuta. Lo stesso Maroni che finanziò i campi rom che oggi Salvini vuole radere con le ruspe. Tanti bla bla bla e zero proposte e fatti: quelli anzi sono in piena contraddizione da quanto affermato da Salvini. E alla fine, quando ripenseremo a questo squallido teatrino, scuoteremo la testa e ci faremo sopra una risatina (mista a compassione e scherno), seppure un po' amara.