mercoledì 17 giugno 2015

Padroni a casa nostra e predoni a casa loro

Con un minimo di autocritica l'Europa dovrebbe capacitarsi che gli effetti dell'ondata di immigrazione di oggi è una delle conseguenze del colonialismo che abbiamo portato nel passato nei Paesi dell'Africa e che ancora oggi continua: per lo sfruttamento di materie prime come petrolio, diamanti o perfino caffè e cacao. In particolare dovrebbe proprio essere una nazione come la Francia a lanciarsi un pesantissimo "j'accuse", viste le ancora attuali ingerenze nel Terzo Mondo. E la stessa Inghilterra dovrebbe ricordarsi che buona parte della sua potenza deriva dalle ex-colonie dell'Impero Britannico, fondato con la forza delle armi. Vedere un'Europa che chiude le frontiere e alza i muri è uno spettacolo deprimente e vergognoso, per l'ipocrisia e l'egoismo che ogni giorno emergono sempre più, al punto da criticare e mettere in dubbio perfino le parole del Papa che incarnano lo spirito cristiano. Non possiamo pretendere di avere tutto senza pagare un giusto prezzo: l'esodo dei popoli africani cesserà quando smetteremo di interferire nelle loro politiche e creare conflitti (da cui poi questa gente fugge) per sfruttare le loro materie prime, rinunciando ad una parte del nostro benessere e portando per davvero in quelle terre pace, giustizia e democrazia.