martedì 20 gennaio 2015

Preferenze e prefeRenzi

L'assemblea dei senatori democratici ha votato per il sì all'Italicum (71 voti a favore, 29 contrari + 1 astenuto) ma la minoranza Dem annuncia la propria contrarietà alla mancanza delle preferenze nella riforma, con il sistema dei capilista bloccati. La riforma elettorale voluta da Renzi presenta in effetti pro e contro, e in diversi punti (come appunto le preferenze) andrebbe senz'altro rivista (pur dando atto che l'impianto iniziale ha già subito alcune modifiche ed è senz'altro migliorato). Di certo garantisce la governabilità per chi vince, e visti come sono andati gli ultimi anni, ci sarebbe finalmente uno stop definitivo al perseverare delle larghe intese. Spiace constatare però come all'interno del Partito non si sia riusciti a instaurare un dialogo, trovando quanto meno compromessi e venendosi incontro, ma assistendo piuttosto a un muro contro muro. Una situazione esasperata senza dubbio dal famigerato "patto del Nazareno", l'accordo siglato da Renzi con Berlusconi sulle diverse riforme, senza che vi sia traccia di un documento scritto, lasciando così aperti sospetti e ambiguità. La sensazione comunque è che il conflitto non sia limitato alla riforma in questione: in ballo c'è la leadership del Segretario, che si vuole ridimensionare. E non è detto che il duello non si protragga anche nella scelta del nuovo inquilino del Colle. Renzi ha comunque i numeri per vedere passare in Parlamento la sua legge elettorale: ma sarebbe una vittoria di Pirro raggiungere l'obiettivo grazie ai voti di Forza Italia e Ncd. Con probabili ripercussioni sul governo. E sarebbe un duro colpo anche per il Partito, a rischio rottura.