martedì 16 dicembre 2014

I giochi di Renzi

Per Renzi la competizione è tutto. Lo dimostrano le sue ultime decisioni sulla doppia candidatura: quella di Roma per i Giochi Olimpici del 2024 e quella (per ora solo ventilata) di Romano Prodi per il dopo-Napolitano. Due sfide in cui giocarsi il tutto per tutto e che vanno contro tutti e tutto: candidare la capitale alle Olimpiadi in un momento come questo proprio ad un evento che richiama mega-appalti appare in effetti un controsenso e un azzardo totale. Senza dimenticare la crisi economica in cui stagna ancora l'Italia, e che un paio di anni fa avevano convinto l'allora premier Mario Monti a desistere per la candidatura di Roma per i Giochi del 2020. Ma Renzi vola alto: il sogno, il futuro (concetti sempre ribaditi e presenti nel suo programma politico) non possono esistere se non si pensa in grande. E allora, la migliore risposta da dare al mondo per l'immagine di Roma macchiata dagli scandali è proprio quella di investirla di un grande progetto. Prodi invece rappresenta la risposta-ritorsione a Berlusconi sulle ultime uscite dell'ex-Cavaliere nella questione del Quirinale. E anche un modo per ricompattare il Partito. O piuttosto, di evitare che si appropriasse del Professore prima la minoranza PD. In ogni caso, qualunque siano le mosse di Renzi, il fine è sempre unico: vincere, e non certo limitarsi a partecipare. E a fare partecipare.