venerdì 14 novembre 2014

Senza quartiere

Ci sarà senz'altro una componente di razzismo, ma dietro alla violenza da guerriglia urbana dei residenti di Tor Sapienza a Roma la causa di tutto è il degrado sempre crescente nelle periferie delle nostre città. Quartieri magari sorti abusivamente, con case costruite dove non si poteva, in cui manca tutto: servizi anche minimi per i cittadini inesistenti, nessuna garanzia di sicurezza e legalità, con prostituzione sfacciata, spaccio e furti all'ordine del giorno, immigrazione non governata. Se a tutto questo ci aggiungi la crisi di famiglie con disoccupati e pensionati al minimo, che non arrivano forse nemmeno alla terza settimana, hai una situazione disperata. E dalla disperazione si passa subito alla rabbia. E da lì si cerca il capro espiatorio, prendendotela con chi magari non ha colpe ed è disperato quanto e più di te. Il contesto poi si aggrava quando da una parte c'è una politica incapace di affrontare i problemi reali e dall'altra una irresponsabile che soffia sul fuoco dell'odio. Il rischio è che le periferie si trasformino in terreno di scontro, con una lotta all'ultimo sangue tra penultimi e ultimi, e che alla fine ci rimettano tutti, senza che cambi qualcosa.