giovedì 31 luglio 2014

Renzi apre all'Unità e chiude alle divisioni interne

L'intervento di Matteo Renzi oggi in Direzione Nazionale:
- su "L'Unità" (la storica testata che rischia di scomparire): "Dobbiamo fare una grande scommessa sul brand, sul giornale e sulle feste. La priorità è partire dai lavoratori e dalle lavoratrici
- sulle accuse di "autoritarismo": “Siamo quelli che faranno il referendum anche se ci saranno, come credo, i due terzi dei voti favorevoli: faremo mancare i voti necessari per dare l'ultima parola ai cittadini. Io non ho mai visto degli autoritari proporre il referendum alla fine: ‘volete voi diventare autoritari o no?’ L’idea che la riforma costituzionale si faccia incappucciati, a voto segreto, è questo che non mi convince. Noi abbiamo avuto e avremo uno stile che non è evitare il canguro, ma la lumaca"
- sui dissidenti interni al Partito: "Nessuno di noi espelle nessun altro. Ci chiamiamo PD perché tra di noi possono esserci delle idee diverse. Riconosciamo a chi dissente di farlo in piena libertà, poi sarebbe più bello fare una discussione interna e adeguarci tutti. Ma oggi è stata scritta una pagina non positiva. Quando con un voto segreto si dà un giudizio che non si ha coraggio di dare a voto palese"
- sull'Italicum: "Possibilità di apportare all'accordo sulla legge elettorale alcune modifiche che si possono fare, lavorando insieme ai contraenti del Patto. In particolare al Senato bisogna cercare di alzare un po' la soglia per il premio di maggioranza e introdurre le preferenze"
- sull'economia: "I dati economici sono altalenanti, la disoccupazione va meglio ma la crescita è decisamente più bassa di quello che ci aspettavamo e non siamo in condizioni di avere un percorso virtuoso come avevamo immaginato. Ma sono convinto, certo e sicuro che l'Italia è nelle condizioni di guidare la ripresa dell'Europa. E questo processo o lo fa il PD non lo fa nessuno".

(nel video, l'intervento completo)