lunedì 17 febbraio 2014

Cambi di governo

Tra qualche ora Matteo Renzi salirà al Quirinale per ricevere l'incarico di formare il nuovo governo al posto di quello guidato dal dimissionario Enrico Letta.
Sulle modalità con cui sta avvenendo tutto abbiamo già espresso la nostra posizione. Vorremmo però fare opportune precisazioni sull'argomento. In questi giorni, in particolare sui social network, la protesta più diffusa è quella che andrà a presiedere il governo una persona che non è stata votata dal popolo. Eticamente è una giusta osservazione, ma a livello di regole sarebbe da chiarire che tutto è corretto e si svolge secondo le norme. Non solo: in Italia è sempre stato così perché la nostra è una Repubblica parlamentare. Ovvero, i cittadini eleggono i parlamentari, e sono loro che contribuiscono a dare vita al governo: cioè il voto (di fiducia) tocca al Parlamento. Pure in passato (anche recente, vedi Monti) è accaduto che diventassero capi di governo delle personalità che non avevano partecipato alle elezioni parlamentari (e quindi non votati dai cittadini). E comunque, non si deve votare quando cade un governo ma semmai quando finisce la legislatura (che dura 5 anni, ma può anche finire prima se in Parlamento non si riesce a formare una maggioranza). Tra l'altro, abbiamo avuto legislature che hanno visto addirittura la nascita di 6 governi senza che si andasse al voto ad ogni cambio. Anche per questo sarebbe opportuna una riforma elettorale che rendesse più esplicita la scelta degli italiani. Qui comunque trovate molte informazioni sulle crisi di governo avvenute in Italia.