martedì 29 ottobre 2013

I conti sulla casa

Mentre il governo sta pensando a cambiare i provvedimenti sulla tassazione della casa prevista nella legge di stabilità (con l'introduzione e accorpamento di Tares -tassa sui rifiuti- e Tasi -tassa sui servizi-), i redattori de LaVoce.info hanno fatto un paio di conti, e dalla loro analisi emerge in sintesi che:
- rispetto al 2012 perdono tutte le famiglie in affitto o che risiedono nell’immobile a titolo gratuito, guadagnano invece tutte le famiglie che nel 2012 pagavano l’Imu sulla prima casa, nel 2014 sostituita da una imposta proporzionale con aliquota decisamente più contenuta. Proprio per questo, il beneficio medio è, in valore assoluto, crescente all’aumentare del reddito
- le famiglie ottengono uno sgravio aggregato superiore a un miliardo di euro, che però avvantaggia (di molto) i decimi alti della distribuzione del reddito e penalizza (anche se di poco) prevalentemente le famiglie in affitto. La riforma pertanto ha effetti regressivi, perché sostituisce un’imposta progressiva rispetto alla sua base imponibile (l’Imu prima casa) con una imposta proporzionale (la Tasi).
In secondo luogo, la riforma determina una ricomposizione del prelievo tra prime e seconde case, a danno delle seconde, e tra famiglie e imprese, a danno sempre delle seconde
.
Se si vuole guardare a equità e crescita, cambiare si deve.

Update: anche la Corte dei Conti e Bankitalia criticano (eccome) la manovra del governo, sulla casa e anche sul cuneo fiscale.