sabato 25 maggio 2013

La resa della Corte dei Conti

90% Lega e Pdl, 4,5% PD: non è un risultato elettorale (e fortunatamente non lo sarà mai), né l'esito di un sondaggio, bensì le percentuali delle spese del 2012 dei gruppi consiliari della Lombardia contestate dalla Corte dei Conti. Infatti è stato riconosciuto che Lega e Pdl hanno speso in modo non conforme quasi un milione di euro (di cui il 60% la Lega), mentre il PD 46.000 euro. Cifre emerse in campagna elettorale, che avevano visti indagati numerosi consiglieri (soprattutto della maggioranza) della scorsa legislatura e che avevano contribuito (insieme agli scandali di altre amministrazioni, tra cui la Regione Lazio) a sollevare l'indignazione dell'opinione pubblica: fatti che oggi stanno portando il mondo politico e il governo a rivedere il meccanismo del finanziamento pubblico ai partiti. Per Roberto Maroni, la soluzione è la cancellazione totale dei fondi ai gruppi consiliari, ma questo dovrebbe valere allora anche per la Giunta, presidente ed assessori, altrimenti il taglio delle risorse al Consiglio finirebbe per ricadere solo sull’opposizione. In passato in effetti non solo le spese erano spropositate, ma anche le cifre messe a disposizione dei gruppi erano alte. Inoltre, non erano ben chiari i criteri con cui effettuare le spese. A nostro parere invece dovrebbe essere un'autorità competente (come appunto la Corte dei Conti) a determinare i fondi per i gruppi con una soglia massima per le spese di materiale d'ufficio, strumentazione e tutto ciò che concerne il funzionamento e la comunicazione del gruppo, il personale di supporto alle commissioni e alla comunicazione.