lunedì 18 marzo 2013

Alfano, un po' di moderazione

Dopo essere praticamente scomparso durante la campagna elettorale, il "segretario particolare di Berlusconi" torna a fare sentire la sua voce. Sparando immancabilmente delle castronerie. Annuncia infatti l'appoggio del Pdl a un eventuale governo Bersani in cambio della poltrona del Quirinale a "un moderato", visto che gli ultimi 3 Presidenti, a suo dire, "provenivano dalla sinistra". Ecco, a parte il fatto che lo scambio di cariche istituzionali è una vera e propria proposta indecente, che il PD ha infatti sdegnosamente respinto, ma, passi per Napolitano (visto il suo passato nel Pci), indicare Ciampi e Scalfaro come provenienti "dalla sinistra" ci pare alquanto forzato. E soprattutto, è assolutamente fuori luogo che Alfano e il suo partito pensino di rappresentare "i moderati": perché una forza politica che da sempre disprezza le istituzioni e la legalità (ultimo esempio l'indegna occupazione del Tribunale di Milano, con il consueto attacco alla Magistratura) non può certo arrogarsi quella posizione. Per cui, l'ex-ministro della Giustizia si rassegni: anche questa volta sul Colle salirà una persona degna e autorevole, rispettoso delle istituzioni e della Costituzione (sperando però non sia D'Alema, come ipotizza Grillo). E quindi, fino a quando Alfano e i suoi continueranno a perseguire la politica dello scontro e della deriva istituzionale, non saranno mai rappresentati.

Update: e a proposito di toni "moderati"...