giovedì 26 luglio 2012

Vi facciamo partecipi

Delle proposte che avanzeremo stasera all'incontro pubblico sul PGT. L'area che ci interessa è quella che vedete nell'immagine: il cerchio giallo è la nuova rotonda che regolerà l'incrocio; la zona A1 (colore blu) è il prato di via Libertà (destinato a punto commerciale); A3 e A4 sono le aree dell'ex-nastrificio, da cui si vuole ricavare appartamenti; A5 e A2 corrispondono ad altre aree industriali dismesse da destinare sempre a residenza; la zona in verde (A6) è invece un'area verde che la giunta prevede di destinare a parco urbano.
Ecco, noi vedremmo il parco e il verde pubblico dove adesso c'è il prato di via Libertà, mentre la zona A6 potrebbe diventare (ad esempio) la tanto agognata area feste che al Paese manca. Negozio e nuova farmacia possono tranquillamente essere destinati sulle diverse aree dismesse. Anche perché (c'è da chiedersi) chi andrà a comprare tutti quegli appartamenti che si vogliono costruire? Con il rischio poi di una conseguente svalutazione delle case intorno già esistenti.
Ovviamente, aspettiamo anche idee da parte dei cittadini, che potrebbero senz'altro essere migliori delle nostre. E per questo abbiamo avviato una raccolta di firme e di idee (prossimo appuntamento sabato 28 luglio in Piazzetta della Pace dalle ore 10.00).
In ogni caso, riteniamo che fare sparire un prato equivalga sempre ad una perdita. E non è solo una questione ecologica, ma anche economica. Il suolo è una risorsa naturale, limitata, non rinnovabile, e genera benefici per tutti: per fare un esempio, 1 ettaro di suolo contiene da 1 a 3 milioni di litri d'acqua. E teniamo conto che l'Italia è il terzo Paese UE e il quinto del mondo per distruzione di terre: già adesso per coprire i consumi dell'intera popolazione italiana in termini di cibo, fibre tessili e biocarburanti avremmo bisogno di 61 milioni di ettari di terreni!
Oltre a questo c'è anche un carattere di immagine: Vedano può distinguersi dagli altri paesi, diventando magari un modello da seguire, anziché omologarci e cementificare come hanno fatto tutti (e penso alla sfilza di supermercati a Malnate, o anche alla Fornace di Tradate). In quest'area possiamo creare davvero qualcosa di diverso e sostenibile, lasciando un segno per le future generazioni.