lunedì 12 marzo 2012

Il diritto alla salute non ha prezzo

Sfugge il reale significato di un’operazione del genere che, al di là dell’aberrazione ideologica che guarda alla Sanità pubblica in termini prettamente monetari, persegue concretamente una doppia pratica di “inciviltà”:
1) fa passare come “responsabilizzazione” una vera e propria pratica di “colpevolizzazione economica” del cittadino per il proprio stato di malattia;
2) sempre in nome della “responsabilizzazione”, svilisce l’attività assistenziale dei medici, chiedendo loro di presentare, a cura effettuata, il conto, quasi che il paziente fosse un cliente e la propria salute una forma particolare di “merce”.

Così l’A.Sp.In. - Associazione Specializzandi Insubria - FederSpecializzandi Varese in una lettera aperta in cui si fa promotrice di una raccolta firme dal nome “LA SALUTE NON HA UN PREZZO” contro la Delibera n. IX/2633 del 06/12/2011 della Regione Lombardia che prevede che, dal primo marzo 2012, gli ospedali e le strutture sanitarie lombarde dovranno riportare nel dettaglio il costo delle prestazioni elargite al malato.
Un'iniziativa, tra l'altro, non solo incivile ma anche ipocrita, visto che, come avevamo segnalato, non è nemmeno così trasparente come millanta l'assessore alla Sanità, poiché al cittadino non viene indicata la spesa della prestazione nel caso in cui il costo è inferiore a quanto versato con l’aggiunta di ticket regionale e superticket nazionale.