martedì 29 novembre 2011

Strambi rambo

Riceviamo e pubblichiamo da un cittadino vedanese:

"Domenica 27 Novembre,
ore 11,30

Mia moglie sta percorrendo, con il nostro cane al guinzaglio, la strada sterrata all'interno del Parco Pineta (per intenderci quella che si imbocca da via S.Siro), quando un inatteso spettacolo le si presenta. Un nutrito gruppo di soggetti perfettamente abbigliati in uniformi militari e relative armi, sì repliche ma perfette repliche agli occhi di una persona non addetta alla pratica del gioco del Softair.
Altre persone, incontrate da mia moglie, manifestano il disappunto e riferiscono di aver domandato ai "rambo dei falliti" a quale titolo stavano così bardati in un parco ambientale protetto, ricevendo come risposta che avevano i permessi.
Premesso fosse vero per i permessi, sarebbe lecito sapere da chi sia stato rilasciato (sindaco, forestale).
Va sottolineato che, "giocare al softair senza informare le autorità e, senza delimitare in maniera visibile con l'affissione di avvisi l'area assegnata e autorizzata, configura il reato di procurato allarme e/o disturbo della quiete pubblica".
Per questo motivo sentito il racconto di mia moglie, ho provveduto a informare i Carabinieri della Stazione di Malnate, oggi ho informato i Vigili di Vedano, questi mi hanno confermato che nessun permesso è stato rilasciato e, che in passato avevano ricevuto richieste di utilizzo dei boschi, da parte di gruppi del "softair".

Queste repliche non sono propriamente giocattoli, ma Armi a bassa capacità offensiva, non possono essere vendute a minori e, l'utilizzo da parte degli ultimi è consentito previa assistenza di soggetti maggiorenni (DECRETO 9 agosto 2001, n.362), il gioco viene affrontato per questo motivo, con delle protezioni agli occhi, in quanto i pallini sparati possono essere lesivi alla vista.

Mi domando dove si trovavano i solerti "Vigilanti del parco", sempre attenti ad accertarsi che i cani siano saldamente al guinzaglio.
Il parco Pineta alla Domenica è meta di molte pacifiche persone, è inaccettabile divenga luogo di simulate azioni di guerra.
"

Update: mi ha riscritto il cittadino che aveva segnalato il fatto, indicando un sito sul softair, che nello specifico dell'occupazione del terreno dice che: "I campi da gioco possono essere di vario tipo: boschivi, sabbiosi, urbani. La cosa fondamentale da ricordare è che non si può giocare su di un terreno se prima non si è fatta richiesta al proprietario, l'autorizzazione alla pratica sportiva. Il proprietario del campo da gioco può essere:
* un privato
* ente pubblico
Nel caso del privato, basta una semplice richiesta scritta nella quale autorizza il club a usufruire dei suoi terreni, e va sempre allertata la più vicina caserma dei Carabinieri o della Polizia.
Nel caso in cui il terreno appartenesse a un ente pubblico, va fatta richiesta scritta all'ente stesso e va allertata la più vicina caserma dei Carabinieri o della Polizia. Quest'ultimo accorgimento, è giusto ribadirlo data la fondamentale importanza, va comunque saggiamente adottato anche nel caso in cui il "combat" avvenga in una zona privata di cui magari il club di soft air è proprietario; è bene, dunque, avvisare sempre le Forze dell'Ordine, in particolare l'Ufficio Relazioni con il pubblico, della locale Questura, che ha esclusiva competenza in materia di ordine pubblico. In tal modo verrà scongiurato ogni "equivoco" o allarmismo, qualora eventuali terzi dovessero assistere casualmente agli incontri di simulazione militare, poiché il procurato allarme è reato.
Altro consiglio fondamentale è quello di segnalare la zona in cui si svolgeranno i game con dei cartelli che spieghino cosa sta avvenendo, in modo da non allertare inutilmente eventuali passanti
".
Anch'io ho trovato su un articolo di VareseNews questa informazione: "L’iter burocratico per giocare è molto stringente: si individua il sito, che può essere boschivo, sabbioso o urbano, si chiedono i permessi ai comuni, nel caso sia un terreno demaniale, o ai privati nel caso sia di proprietà, si avvisano le forze dell’ordine e i vigili del fuoco. E solo quando arriva il via libera si può giocare".

Inoltre il nostro concittadino segnala anche un episodio accaduto circa 5 anni fa, nei boschi della vicina Malnate (vedi immagine sotto e clicca per ingrandire) Resta inteso che questo non significa che il softair genera incidenti, anzi, questi sono proprio rari. E sempre nell'articolo di VareseNews, un componente di una squadra di questo "gioco" afferma che: «quando si gioca ci sono delle regole da rispettare e di solito le associazioni sono molto rigide. Un aspetto delicato è quello della potenza delle armi. Un’associazione cerca di controllare sempre che non si giochi con armi modificate o troppo potenti, e durante i tornei si fanno anche dei veri e propri controlli a campione per verificare che sia così. Inoltre all’interno di un'associazione si tende spesso ad isolare o richiamare coloro che esagerano e a estromettere dal gioco chi ha comportamenti troppo violenti o viola le regole»