sabato 19 novembre 2011

Legaland: la saga della Lega all'opposizione. Di se stessa.

La Lega va all'opposizione, lascia Roma e torna al Nord. Chiude i ministeri e riapre il parlamento padano.
Perché, insomma, un governo delle banche non si può appoggiare. Però gli appoggi nelle banche invece vanno più che bene.
O perché questo governo non è stato eletto democraticamente. Ma con la legge porcellum (creata dal leghista Calderoli) nemmeno i parlamentari dell'ultima legislatura sono stati eletti direttamente dal popolo. E nel governo Berlusconi-Bossi figurava anche chi era stato bocciato alle urne come Daniela Santanché (nominata sottosegretario di certo non democraticamente).
Si fa presto poi a dire che questo nuovo governo farà macelleria sociale: e tutti i tagli operati dal governo Berlusconi-Bossi?
E ancora: era meglio Dini di Monti. Adesso, perché anni fa invece era meglio Monti di Dini.
La Lega è una contraddizione unica, un vero paradosso, una giravolta continua.
E' nata parlando di secessione, poi è passata al federalismo, ora pare sia orientata all'annessione: al Ticino, prendendo spunto dalle dichiarazioni deliranti del loro cugino svizzero Bignasca, che diversi sindaci leghisti (compreso quello di Vedano) incredibilmente prendono sul serio, dimenticandosi (o ignorando) che Bignasca e la Lega Ticinese qualche mese fa, in campagna elettorale, chiamavano i frontalieri italiani "terroni", o peggio ancora ratti, minacciando di cacciarli via.
Celebra oggi chi disprezzava ieri, con la stessa nonchalance con cui reinventa le tradizioni locali e distorce la storia; minaccia eserciti armati di fucili pronti a "combattere per l'indipendenza" e poi critica le proteste No-Tav, lo stesso movimento che appoggiava anni fa: ma allora era all'opposizione. Chissà, forse adesso vedremo Maroni e Cota schierarsi contro la costruzione della Torino-Lione. Forse: perché la Lega si dice attenta al territorio, ma poi è capace di dare il via a opere di inquinamento e cemento che devastano anziché difendere "la terra dei nostri padri". E parla, parla di sicurezza, diffondendo la paura del diverso, contro gli immigrati. Salvo poi votare in Parlamento a favore degli inquisiti in odore di mafia. Ma in Parlamento, la Lega dura e pura, ha votato anche di peggio: come Ruby che era nipote di Mubarak, per salvare Berlusconi, che qualcuno afferma che sia il "padrone del Carroccio".
La Lega della Padania che non esiste e dei numeri che non ci sono sembra destinata a dissolversi, squassata da lotte intestine e dall'abbandono degli elettori che si sentono traditi. Perché tutte le promesse fatte, il federalismo per primo, sono rimaste inevase, comprese le ultime a Pontida. Ed è puerile l'attacco di Calderoli al governo Monti, sul fatto che non ci sia un ministero delle Riforme: perché quello che c'era prima lo era solo di nome e non certo di fatto, visto che in questi anni non è stata fatta alcuna riforma.
C'è proprio da ridere.
E alla fine rimarrà come i locali abbandonati a Monza: solo un grande vuoto.