venerdì 15 luglio 2011

La manovra del Titanic

"E' come sul Titanic: non si salvano neanche i passeggeri in prima classe". Così Tremonti ha commentato la situazione dell'Italia. Qualcuno però giustamente rammenta che all’epoca di quel disastro i passeggeri dei ponti superiori si salvarono in misura del 60%, a fronte del 40% di quelli di seconda (40%) e del 25% di quelli di terza. Se si naufragherà, quindi, i ricchi saranno un po’ meno ricchi, ma i poveri andranno decisamente per stracci.
Perché la manovra approvata dal governo va a colpire decisamente i ceti meno agiati.
Oltretutto, non solo non sono stati tagliati i costi della politica, ma la tassazione sulle rendite finanziarie è rimasta invariata (al 12,5%), mentre le corporazioni hanno mantenuto i loro privilegi. Di contro, vi è stata la reintroduzione di misure inique come il ticket sanitario (in vigore già da lunedì prossimo!) e l'aumento sproporzionato di tasse, con una grave spesa per le famiglie. E non scappa nessuno dei ceti medio-bassi: studenti, pensionati, lavoratori dipendenti e anche le partite IVA con redditi inferiori ai 30.000 euro, che con l'abrogazione del "forfettone" subiranno dal 2012 un prelievo fiscale tra il 6 ed il 9% in più. I disagi e la sofferenza che si patiranno poi si ripercuoteranno negli anni a venire, e saranno perciò a lungo termine, e non di breve durata.
Di certo ha ragione Stefano Fassina, Responsabile Economia PD: Tremonti deve dimettersi con tutto il governo Berlusconi, visto che da anni ci dicevano che la crisi non c'era, non era necessario provvedere a misure, i conti erano in ordine ecc. E invece...
In pratica, bisogna cambiare timoniere ed equipaggio, altrimenti si rischia di andare a fondo.
Tra l'altro, è curioso il fatto che Tremonti abbia usato ora la metafora del Titanic: l'avevamo fatto anche noi, quando era stato varato il governo Berlusconi all'inizio di questa legislatura. Si vede che siamo stati buoni profeti. Così come lo siamo stati quando avevamo previsto che la crisi, quella vera che aveva travolto gli USA, in Italia (ma anche in Europa) non l'avevamo ancora vista: ecco, ora l'iceberg è all'orizzonte.