mercoledì 15 giugno 2011

Riforma della giustizia PD: Per Davvero.

Il SI' all'abrogazione del legittimo impedimento espresso dalla maggioranza degli italiani, ha sancito la totale bocciatura della politica del governo sulla giustizia.
Una politca spacciata come riforma a favore dei cittadini, ma in realtà una serie di leggi ad personam studiate per salvare Berlusconi dai suoi processi (come appunto il legittimo impedimento, il Lodo Alfano o il processo breve) o per tutelare le cricche dalle indagini (con provvedimenti sulle intercettazioni). Tutte iniziative che anziché rendere più efficiente e funzionale la giustizia avrebbero invece finito per favorire la corruzione. Tanto è vero che persino il Consiglio d'Europa si è espresso negativamente. Ma nonostante la bocciatura del popolo italiano e delle istituzioni nazionali ed internazionali, Berlusconi intende continuare con le sue scelte scellerate.
Il PD si è sempre opposto duramente alla politica fasulla del governo, pur riconoscendo che una riforma della giustizia è necessaria, in particolare per rendere più celere lo svolgimento dei processi.
Per questo ha avanzato una serie di proposte per tutelare la legalità e rilanciare la giustizia.

7 proposte concrete per colpire le mafie e promuovere la legalità.
(1) Rapida approvazione delle norme contro l’autoriciclaggio
(2) Riformulazione dell’articolo 416-bis del codice penale e relativo formale inserimento della parola ‘ndrangheta
(3) Assegnazione alle Procure dei magistrati di prima nomina per sopperire ai problemi d’organico
(4) Immediata istituzione dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati e conseguente rimodulazione della norma che prevede la vendita all’asta dei beni confiscati
(5) Immediata estensione dei Protocolli per la Legalità: per garantire la massima trasparenza nelle procedure di spesa. assumendo l'obbligo, prima di procedere alla stipula del contratti d'appalto, di acquisire dalle competenti Prefetture informazioni antimafia sul conto delle imprese aggiudicatarie e/o subappaltatrici interessate.
(6) Non limitare il ruolo delle intercettazioni quale mezzo di ricerca della prova. Stringere però le maglie attorno agli atti e alle attività concernenti i vari sistemi di intercettazione, responsabilizzando gli attori di ogni singola fase procedimentale, istituendo un archivio riservato, imponendo l’eliminazione di qualsiasi nota o appunto concernenti persone estranee al procedimento.
(7) Caporalato: valutare l’opportunità di introdurre delle norme atte a colpire più efficacemente il rapporto tra mafia e sfruttamento dei lavoratori immigrati.

5 cose da fare subito per la riduzione della durata dei processi e riforma della giustizia.
(1) Introdurre una riorganizzazione degli uffici giudiziari che consenta di recuperare una maggiore funzionalità. E' la cosiddetta proposta del "manager degli uffici giudiziari". Oggi l'organizzazione è affidata ai capi degli uffici che spesso non hanno né il tempo né la professionalità per farlo.
(2) Investire soldi per fare in modo che le udienze si possano svolgere durante tutto l'arco della giornata, invece che fino alle 14 come è oggi.
(3) Concludere la digitalizzazione e l'informatizzazione degli uffici giudiziari.
(4) Sospendere tutti i procedimenti con imputati irreperibili, che adesso comportano uno spreco di tempo e risorse.
(5) Eliminare le garanzie soltanto formali che fanno però perdere moltissimo tempo, e mantenerimento di quelle sostanziali.