lunedì 4 aprile 2011

La Regione con i buchi intorno ed il potere al centro

Ieri sera a "Report", Milena Gabanelli ha presentato un'inchiesta che riguardava le cave e la loro gestione in Italia. Un'inchiesta che ha rivelato aspetti interessanti per quel che riguarda la Lombardia: scopri così che a decidere dove e quanto scavare è la Regione, e gli enti locali devono adeguarsi. E se non ci stai, finisci come il sindaco di Montichiari (leghista) che è stata espulsa dal suo partito. Insomma: federalismo solo a parole, perché di fatto viene praticato il centralismo più bieco. I cittadini devono subire così disagi ambientali e il consumo indiscriminato del loro territorio, mentre ai cavatori viene concesso tutto, anche di non provvedere ai loro adempimenti obbligatori per legge. Come potrebbe accadere a Varese, dove si vuole riaprire (sempre su decisione della Regione e contro il parere degli enti locali) una cava abusiva chiusa nel 1985, per autorizzare scavi per circa un milione e mezzo di metri cubi. La zona interessata (che è praticamente destinata a sparire) è di grande rilevanza: si tratta della collina di Cantello (nella foto), preziosa non solo dal punto di vista paesaggistico ed ambientale, ma anche perché nel suo sottosuolo c'è la riserva d'acqua dell'intera città di Varese.
E, incredibilmente, ad attuare gli scavi sarà la stessa ditta che operava nel 1985 e che aveva causato il danno ambientale, ovvero la "Italinerti" della famiglia Nidoli, un cui componente (Sarah) è appena stata nominato assessore al Comune di Varese. Come non bastasse, dalle dichiarazioni colte "fuori onda" da Dario Galli (presidente della Provincia di Varese, intervistato nel corso della trasmissione), si viene a sapere che la famiglia Nidoli è molto vicina agli ambienti di "Comunione e Liberazione". Qualcun altro fa invece notare gli stretti rapporti con l'assessore regionale Raffaele Cattaneo, che figura come vice-presidente della "Fondazione Nidoli" (che è tuttavia un'associazione dedita ad azioni di solidarietà e beneficenza).
Comunque sia, ancora una volta gli interessi di pochi vanno a scapito dell'intera popolazione.