giovedì 24 marzo 2011

Moratoria te salutat

Pare quasi un addio al nucleare, l'annuncio del governo di far slittare di un anno le decisioni riguardo a questa fonte energetica. A dare il colpo di grazia, potrebbe essere il referendum del 12 e 13 giugno, dove la vittoria dei sì all'abrogazione del nucleare viene già data per schiacciante. Sempre che gli italiani non si facciano distrarre o dimentichino i timori emersi in questi giorni.
Perché hai voglia a dire che non c'è pericolo: lo si diceva anche delle centrali, prima di Fukushima.
Comunque il governo, piuttosto che ammettere di aver sbagliato fin dall'inizio sul nucleare (che era solo un modo per foraggiare di appalti le "cricche": ormai è palese), preferisce puntare (in maniera ipocrita e vigliacca) su pause di riflessione e moratorie, per paura di perdere consenso elettorale. E alla fine, l'Italia ha perso altri 3 anni, ritrovandosi senza una politica energetica, dopo i tagli portati alle rinnovabili dal ministro del sottosviluppo economico.
Intanto, in Europa, anche la Germania fa dietrofront sul nucleare. Ma lì si sono portati avanti con le rinnovabili.

Update: giunge notizia che il no al nucleare arriva ufficiale anche dalla regione Veneto, terra governata dal centrodestra.