sabato 22 gennaio 2011

Un treno chiamato desiderio

"Se tutti i treni fossero così, dovrebbero iniziare a farci pagare il biglietto come a tutti gli altri. Perché, diciamocelo, preferisco mille volte pagare per essere libera di viaggiare come tutti gli altri, che avere la Carta blu per non dover pagare dei treni su cui non posso salire come voglio". E' il commento di una lettrice di VareseNews, disabile su sedie a rotelle e passeggera delle Nord, che qualche sera fa ha trovato la piacevole sorpresa del treno più bello del mondo, come l'ha chiamato lei: quello delle pari opportunità, attrezzato per non fare differenze tra disabili e non.
Allora, cosa aspettiamo perché il desiderio diventi una realtà quotidiana anziché un evento eccezionale? E non ci sarebbe nemmeno bisogno che i disabili pagassero in più: le risorse ci sono, basterebbe non sprecarle in flop inutili come il "Freccia Rossa" che trasporta a Malpensa 2-3 passeggeri, o di solo uso sfacciatamente propagandistico come il car-sharing elettrico.