martedì 25 gennaio 2011

Eternodomestici

Negli USA le grandi industrie si stanno lanciando in un nuovo business: la rigenerazione di telefonini e computer, lavastoviglie e aspirapolvere, fotocopiatrici e televisori. Perfino macchinari molto sofisticati come apparecchiature biomediche per la Tac, scavatrici per lavori edili, locomotrici ferroviarie (e le nostre locali ne avrebbero ben bisogno...).
È un intero segmento nuovo dell'economia americana che vede coinvolti i colossi dell'industria: General Motors, General Electric, Xerox, Kodak, Caterpillar. E i numeri sono di tutto rispetto: 100 miliardi di dollari all'anno di business, mezzo milione di lavoratori americani occupati. Per non parlare dei benefici che offre all'ambiente e alle tasche dei consumatori. Infatti, oltre ad evitare i danni ambientali per l'accumulazione di "discariche elettroniche" altamente inquinanti, l'usato rigenerato, altrettanto sicuro ed efficiente del nuovo, può costare addirittura la metà. Infine c'è anche l'interesse economico a investire in sistemi che riducono il consumo dei materiali di base, come rame e acciaio.
L'Amministrazione Obama sta spingendo molto su questo fronte, iniziando a lavorare sulla testa dei consumatori, convincendoli, ad esempio, a non cambiare inutilmente il telefonino ogni 2 anni.
Anche in Italia questo business potrebbe risultare veramente interessante dal punto di vista economico e dell'occupazione. Ma con un governo praticamente immobile, con la testa (ed altro...) nel bunga-bunga invece che nei problemi del Paese, è davvero dura. Basti pensare a cosa succede ad esempio con le rinnovabili, un altro settore che sta portando sviluppo e lavoro in Europa (Germania in particolare), ma che qui in Italia è letteralmente bloccato.