giovedì 18 novembre 2010

Toc toc: nuovo patto fiscale. La proposta del PD.

L'operazione "porta per porta" voluta dal Segretario Bersani prevede la presentazione agli italiani di una serie di proposte in grado di risvegliare il Paese.
Il "Nuovo patto fiscale" del PD poggia essenzialmente sulla formula "20-20-20", ossia:
riduzione al 20% dell'aliquota sul primo scaglione;
portare dal 12,5 al 20% la tassazione dei redditi da capitale ad esclusione dei titoli di Stato;
• applicazione dell'aliquota del 20% al reddito d'impresa e da lavoro autonomo.
Altri punti:
Aumento delle detrazione e recupero fiscal drag per i dipendenti
La cancellazione del recupero del fiscal drag da parte del governo di centrodestra ha penalizzato i lavoratori dipendenti. Oltre a prevedere il miglioramento dello detrazioni per i dipendenti, il Pd prevede di reintrodurre il meccanismo che evita un aumento della pressione fiscale dovuto all’inflazione.
Bonus figli
Per il sostegno alla famiglia si introduce il “bonus per i figli”, per dipendenti, parasubordinati, indipendenti (autonomi, professionisti, imprenditori).
Lavoro femminile
Per incentivare il lavoro femminile e sostenere la famiglia, si introduce una consistente detrazione fiscale ad hoc per il reddito da lavoro delle donne in nuclei familiari con figli minori.
Per le società di capitale, parte di profitti ordinari reinvestiti nell’azienda non tassata
La vigente aliquota Ires si applica solo agli extra-profitti.
Studi di Settore
Profonda riforma degli Studi di settore per evitare che continuino a essere una sorta di minimum tax, iniqua nei confronti dei contribuenti di dimensioni minori e, al tempo stesso, inefficace contro l’evasione. La riforma prevede, tra l’altro, la riduzione del numero degli Studi (oggi oltre 200), la revisione delle modalità di calcolo e un piano straordinario di formazione degli operatori dell’Agenzia delle entrate sul corretto funzionamento degli Studi e la modifica dei criteri di attribuzione della retribuzione di risultato.
Ambiente in primo piano
Negli ultimi anni, grazie ai governi del centrosinistra, si sono fatti importanti passi avanti in termini di fiscalità ambientale. Il governo Berlusconi ha bloccato il cammino. Vogliamo riprendere il cammino seguendo il principio della “responsabilità condivisa” e del “chi inquina paga”. L’obiettivo è comprendere nel conto il costo di risorse naturali scarse e non rinnovabili e le emissioni di agenti inquinanti, spostare il carico fiscale dal lavoro alle risorse ambientali utilizzate nei processi produttivi e dai consumi nocivi ai consumi sostenibili.

Qui il documento completo approvato all'Assemblea Nazionale di Varese