mercoledì 4 agosto 2010

Vogliono togliere l'acqua ai Comuni

Regione Lombardia vuole varare una legge, in linea con il decreto Ronchi sulla privatizzazione dell'acqua, che porterà la gestione dell'acqua pubblica alle Province ed ai privati, escludendo di fatto i Comuni. Che hanno già iniziato a protestare. Come dichiara il sindaco di Varese Attilio Fontana: "le nuove norme rischiano di scaricarsi economicamente sugli utenti finali". In pratica, l'erogazione del servizio sarà nelle mani di società a partecipazione privata che ne trarranno benefici economici, magari facendo lievitare le tariffe, anche fino a 5 volte, senza la garanzia di servizi sufficienti.
Lo schema studiato dalla Regione sarebbe questo: i Comuni rimangono proprietari della rete, ma saranno le Province ad occuparsi delle scelte strategiche, decidendo quanto far pagare e quanto e dove investire. L'erogazione, infine, sarebbe affidata a tante società (qui interviene il decreto Ronchi) controllate dalle Province e partecipate, dopo una gara pubblica, al 40 per cento dai privati.
In questo modo, ai Comuni resterebbe solo l'onere di affidare all'esterno il patrimonio e di trovare finanziamenti per investimenti decisi da altri e realizzati ancora da altri.
Il PD Lombardia è ovviamente contrario a questo che può essere definito tranquillamente uno scippo a danno dei Comuni, e per questo i suoi consiglieri hanno aderito al presidio organizzato dai Comitati lombardi per l’acqua pubblica.
Da sottolineare che nella raccolta firme per il referendum contro il decreto Ronchi, la Lombardia è la regione che ha firmato di più (237mila su 1 milione e 400mila).
A Vedano Olona era stato organizzato circa 2 mesi fa un incontro pubblico proprio sul tema dell'acqua: se la nuova legge regionale (che sarà discussa domani) dovesse essere approvata, sarebbe opportuno che l'amministrazione comunale mettesse a conoscenza i cittadini delle nuove norme e li informasse pure su come intenderebbe muoversi. E questa volta in tempi necessariamente brevi.