mercoledì 21 luglio 2010

Da Cosentino al "contentino"

I "finiani" esultano, perché affermano che grazie ad un loro emendamento il governo ha fatto dietrofront sulla "legge bavaglio". Avevano cantato vittoria anche al momento delle dimissioni di Cosentino, attribuendosene il merito (anche se la mozione di sfiducia era stata presentata dal PD). Però, ce ne corre tra i 2 risultati: il ripensamento di ieri del governo sul DDL anti-intercettazioni è un pannicello caldo, che magari agevola parzialmente la stampa, ma che comunque mantiene i limiti per le indagini dei magistrati e delle forze dell'ordine. Esiste già una legge sulla privacy: basterebbe farla applicare anche nel caso delle divulgazioni stampa riguardanti le intercettazioni emerse dalle indagini, limitando la pubblicazione SOLO agli atti relativi ai reati commessi. Invece, non solo si vuole mettere a tacere tutto, ma si mettono ostacoli anche a chi indaga. E questi ostacoli rimangono tuttora. I finiani potranno anche accontentarsi, non lo deve fare in nessun modo il PD: il DDL anti-intercettazioni non deve passare.