sabato 10 aprile 2010

Complesso, come bere un bicchiere d'acqua

Il gruppo di minoranza "Progetto Vedano" ha organizzato stamattina la raccolta firme contro la privatizzazione dell'acqua, a sostegno della propria mozione presentata all'ultimo consiglio comunale.
Io ho firmato. Pur condividendo il dissenso, il mio gesto vuole avere un significato sostanzialmente simbolico. Come tutta l'iniziativa, comunque.
Il decreto Ronchi è infatti legge nazionale, a cui le amministrazioni locali (compresa la nostra) devono sottostare: privatizzare l'acqua NON è certo una decisione presa dal nostro Comune. E ho qualche dubbio sul fatto che inserire nello statuto la non-valenza economica dell'acqua in qualche modo possa frenare la legge.
Faccio comunque altre doverose precisazioni:
- la firma è una protesta contro lo spirito della legge, non certo contro la giunta comunale
- lo spauracchio ventilato da molti nei confronti di questa legge è il caso di Arezzo, dove, dopo la privatizzazione dell'acquedotto comunale, le tariffe sono aumentate vertiginosamente. Ecco: non è detto che questo accada ovunque, soprattutto qui a Vedano. Però, è giusto tenere la guardia alta, anche perché il decreto Ronchi ha tolto alcuni paletti rispetto alla precedente normativa sugli ATO, aprendo di fatto la situazione a rischi di speculazione
- più che di privatizzazione si deve parlare di "messa a gara dei servizi": se non si vogliono i privati si può indire una gara, e se l’impresa interamente pubblica (e potrebbe essere la nostra "Vedano Servizi", per fare un esempio) farà veramente prezzi più bassi, allora il privato non passerà.
Oltretutto, se un'amministrazione vuole mantenere la proprietà pubblica delle imprese lo può fare, ma queste devono dimostrare sul campo di valere almeno quanto quelle private
- il problema dei costi potrebbe esserci in ogni caso, sia che la gestione sia pubblica o privata: infatti il settore idrico ha bisogno di investimenti immensi (decine di miliardi di euro già oggi previsti) ed i costi dovranno essere coperti per forza di cose da prezzi più alti. Però si può quanto meno garantire un minimo indispensabile di consumo d'acqua GRATUITO ai cittadini
- molto poi dipende anche dalla volontà e dalle competenze degli amministratori locali. Ed io, conoscendo anche personalmente alcuni membri della giunta, non credo che qui a Vedano Olona ci sia qualcuno che vuole portare i costi dell'acqua alle stelle. E se dovesse avvenire una privatizzazione, sono sicuro che si farà di tutto per avere un adeguato controllo pubblico (affidandolo, ad esempio, ai gruppi di minoranza...).
L'unico appunto che si può muovere all'amministrazione è di non avere ancora organizzato un incontro pubblico, con la presenza di esperti, per spiegare alla cittadinanza cause ed effetti dovuti alla normativa in vigore: una richiesta sollecitata a più riprese dall'altro gruppo di minoranza, "Progetto Popolare". E penso che forse anche Progetto Vedano avrebbe dovuto insistere su questo punto prima di dare inizio alla raccolta firme: perché il rischio è che queste iniziative (organizzate anche nella più assoluta buona fede) assumano poi solo un valore demagogico.
L'importante, comunque, è che tutti i gruppi (maggioranza e minoranza) lavorino, seppur in modo differente, in un'unica direzione: quella del bene del paese. E, soprattutto, che su un tema delicato come questo dell'acqua, ci sia sempre la massima trasparenza.