domenica 15 novembre 2009

Un celto non so che

Alcune delle battaglie condotte dagli amministratori della Lega sono piuttosto singolari, e spesso non ci si capacita da dove possano prenderne gli spunti.
La questione del dialetto, ad esempio, ha offerto veramente delle proposte paradossali...
L'ultima trovata viene da Stefano Candiani, sindaco di Tradate e segretario provinciale del Carroccio, che propone di inserire negli Statuti comunali la "tutela delle radici celtico-cristiane". A dire la verità, il sindaco parla anche di radici greche e romane (ed a voler fare i precisini, bisognerebbe includere anche goti, longobardi, franchi, francesi, spagnoli ed austriaci).
La mozione muove i propri passi dalla recente sentenza della Corte europea sulla presenza dei Crocifissi nelle aule scolastiche.
Non è che la proposta del sindaco possa creare chissà quali sconvolgimenti all'interno dei comuni, né di certo cambiare la vita ai cittadini. Sorgono spontanee però alcune domande:
- innanzitutto, dove sta l'accostamento tra il Crocifisso ed una civiltà pagana, che alcuni studi sostengono che, nei suoi rituali religiosi, fosse dedita a sacrifici umani ed addirittura alla pratica del cannibalismo ("presso i Celti praticati con una frequenza che ha destato la meraviglia dei contemporanei, sacri­fici che potevano andare fino all'antropofagia rituale." - V. Pisani, Le Religioni dei celti e dei balto-slavi nell'Europa precristiana, Istituto editoriale Galileo, Milano, 1950, pp. 41-44);
- effettivamente tribù Celtiche hanno dimorato in Lombardia, ma stiamo parlando di oltre 2.000 anni fa! E oltretutto, da qui a mitizzare e fare diventare un'icona identitaria (radici!) una civiltà che aveva pesanti gap rispetto a quella romana e che ha lasciato poche tracce sul nostro territorio... Ecco, ce ne passa! Per cui si fa davvero fatica a capire tutta questa passione;
- infine: ma con tutti i problemi che abbiamo, davvero non c'è nient'altro di più importante a cui pensare? Insomma, occupiamoci di fatti concreti. Anche perché, quando il sindaco Candiani in alcune occasioni l'ha fatto, ha fornito tutto sommato delle buone prove di amministratore (anche se non condividiamo tutte le sue decisioni).
Lui comunque ne fa una questione di cultura e storia: ma a noi pare più che altro il frutto di fervida fantasia. Sarebbe quindi il caso di lasciar perdere (non solo le radici celtiche, ma pure le altre), anche perché c'è il rischio che poi si dia l'impressione di voler strumentalizzare il Crocifisso per dare fiato a bizzarre, quanto inutili, ideologie.