giovedì 5 novembre 2009

Obama: year one

E' passato un anno dall'elezione di Barack Obama a 44° Presidente degli Stati Uniti.
Un evento clamoroso, che ha rinnovato speranze nel mondo.
Molte le sfide che attendevano l'uomo nuovo della politica americana:
- innanzitutto, contrastare la crisi economica, partita proprio dal suo Paese e che lo aveva messo in ginocchio
- trovare soluzioni di pace nelle zone calde: Iraq, Afghanistan, Medio Oriente
- ricucire i rapporti degli USA con buona parte del mondo: non solo paesi arabi, la Cina e la Russia di Putin, ma anche nazioni dell'occidente come Francia e Germania, che la politica sprezzante e dispotica di Bush aveva allontanato
- riportare, di conseguenza, gli Stati Uniti al ruolo di leader mondiale, in qualità non solo di guida economica e militare, ma anche di democrazia
- innovare l'America con riforme sociali e ambientali, su cui la miopia della presidenza Bush nulla aveva fatto, in particolare per l'ambiente, campo in cui gli Stati Uniti si erano dimostrati tra i Paesi meno aperti ed evoluti.
Seppure all'inizio della campagna elettorale pochi avessero pronosticato la sua vittoria, e questa fosse giunta così quasi inaspettata, Obama sapeva comunque a cosa andava incontro e cosa lo attendesse, e non si è tirato indietro.
Dopo un anno non si poteva di certo aspettarsi che risolvesse tutti i problemi, ma il periodo è stato comunque significativo per capire che siamo di fronte ad un personaggio di grande caratura, che sicuramente lascerà una grande traccia nella storia.
Con la sua guida, il governo americano ha preso seri provvedimenti contro la crisi, arrivando quasi a nazionalizzare banche e industrie con ingenti aiuti statali.
Di rilievo la sua battaglia per la riforma sanitaria, che è stato uno dei suoi punti cardine nella campagna elettorale.
A livello internazionale, Obama si è dimostrato vero leader (come non ricordare la sua figura giganteggiare al G8 de L'Aquila, tanto da sembrare lui il padrone di casa?) ed ha offerto aperture a livello diplomatico (in particolare verso il mondo islamico) e nelle politiche ambientali. Una leadership riconosciuta ed un comportamento che ha fatto incontrare molti consensi. Tanto da meritargli il Nobel per la Pace: un riconoscimento che viene senz'altro più da ciò che ha fatto intravedere ci si aspetti da lui, che non piuttosto da ciò che ha realizzato finora. E questo dimostra la grande fiducia che il mondo ripone nel Presidente.
Certo, alcuni nodi sono tuttora irrisolti:
- le guerre in Iraq e Afghanistan (in particolare quest'ultima) sembrano ancora lontane dalla fine, e semmai hanno trovato ulteriori complicazioni
- la crisi economica serpeggia ancora tra gli americani e la ripresa tarda a comparire.
Ma l'uomo ci appare determinato ed umile al tempo stesso, e siamo certi che, nonostante i dubbi e le critiche di cui è stato oggetto ultimamente, sarà in grado di affrontare e superare ogni ostacolo.
E non solo il suo Paese, ma tutto il mondo ne trarrà beneficio.

Per approfondimenti, segnaliamo:
- uno speciale de "La Stampa" ed uno di "Europa"
- una sezione completa di articoli e contributi vari su Barack Obama che Giuseppe Adamoli ha dedicato sul suo sito.