domenica 23 agosto 2009

Un calcio al disagio

Parte in questi giorni il campionato di calcio di serie A, e sempre in questi giorni è stato presentato il torneo di street soccer "Homeless World Cup 2009" a Milano, città in cui l'evento andrà in scena dal 6 al 13 settembre.
Di cosa si tratta? E' il mondiale dei senza fissa dimora: non sono quindi atleti dagli ingaggi stratosferici e né li riguarda la questione del tetto salariale, ma semmai l'esigenza di un tetto vero e proprio, che non possono nemmeno permettersi.
L'iniziativa si autofinanzia e vede il patrocinio di: AC Milan, FC Internazionale, Comune di Milano, Provincia di Milano, Regione Lombardia, Presidenza del Consiglio, Federazione Italiana Giuoco Calcio, Gazzetta dello Sport, Unione del Commercio, del Turismo, dei Servizi e delle Professioni della Provincia di Milano. Non solo: tra i principali sostenitori ci sono Fondazione Cariplo, TNT Italia e Lega Coop Agroalimentare.
Le gare si svolgono su un campo di mt 22x16, con squadre di 4 contro 4 (sia uomini che donne) che si fronteggiano in 2 tempi da 7 minuti ciascuno.
Parteciperanno a questa edizione ben 500 giocatori di 48 Paesi (di età superiore ai 16 anni) provenienti dai cinque continenti.
La nazionale italiana ha vinto per ben 2 volte la coppa (2004 e 2005).
Importante è l'impatto significativo della partecipazione sui giocatori. Un social report pubblicato sei mesi dopo il torneo di Copenhagen (2007) su 381 giocatori, ha dimostrato infatti che: 
- 93% dei giocatori ha una nuova motivazione per vivere (354 giocatori);
- 83% ha migliorato le proprie relazioni sociali (316 giocatori);
- 71% ha cambiato significativamente la sua vita (271 giocatori);
- 29% ha trovato un impiego (110 giocatori);
- 38% ha migliorato la propria situazione abitativa (145 giocatori);
- 32% ha intrapreso un percorso d’istruzione (122 giocatori);
- 118 giocatori hanno abbandonato la dipendenza da alcol e droga;
- 71% gioca a calcio regolarmente (271 giocatori).
Quindi in gioco c'è molto di più che una coppa.