domenica 28 giugno 2009

PD: tirarsi su le maniche per la Lombardia

Con la sconfitta di Filippo Penati nelle elezioni provinciali di Milano, è caduto l'ultimo baluardo PD in Lombardia, passato al centrodestra. Ormai il PD in Lombardia è FUORI DA TUTTO.
Filippo Penati (che ha perso comunque di poco) in un'intervista ha esposto quali sono secondo lui le mancanze che hanno portato il PD a questa situazione gravissima:
- sottovalutazione del tema della sicurezza, che ha fatto perdere consensi dai ceti popolari
- mancanza di credibilità ("Continuiamo ad essere considerati quelli che hanno la testa girata dall’altra parte") sia come forza di governo che come opposizione, anche a causa dell'assenza di una piattaforma politica
- allontanamento dei ceti medi, in particolare artigiani e commercianti, fasce tra l'altro colpite dalla pressione fiscale proprio negli anni di governo di centro-sinistra.
Un disastro irrimediabile?
No, ma bisogna lavorare sodo per recuperare.
Intanto il risultato di Penati (che ha perso per poche migliaia di voti in Provincia di Milano ma che a Milano città ha preso più voti del centrodestra) deve essere considerato un punto di partenza: bisogna partire da lì e migliorarlo.
E lo si può fare
- ritrovando il contatto diretto con la gente, in modo da farci comprendere
- dando risposte a questa crisi economica
- riuscendo a coniugare solidarietà e sicurezza
- puntando sui valori etici
- instaurando il dialogo con artigiani e commercianti e cercando di comprenderne evoluzione e bisogni, senza lasciarli soli
- istituendo un VERO partito federale che si scelga da sé una classe dirigente in Lombardia.
Abbiamo un anno per lavorarci: a primavera 2010 ci saranno infatti le elezioni regionali.
Al prossimo congresso del PD sarebbe quindi opportuno affrontare una riflessione sulla questione lombarda: perché se sei fuori dalla regione più importante di Italia non puoi governare il Paese.