lunedì 4 maggio 2009

Pubblicità regresso

Non solo l'informazione, ma adesso anche la pubblicità appare sempre più asservita nei confronti del governo!
Partiamo con il discusso spot (vedi video in alto) realizzato dalla fondazione "Pubblicità Progresso" sulla così detta "monnezza di Napoli". Uno spot che altro non è che una lode sperticata al governo, per un problema che non è stato affatto risolto: i rifiuti a Napoli ci sono ancora e, soprattutto, la raccolta differenziata non è ancora partita (quindi fuori luogo appare l'invito ai cittadini napoletani ad impegnarsi: come fanno se non gli si danno i mezzi?). E il famoso termovalorizzatore è ancora in collaudo (nonostante sia stato "inaugurato"...).
Ancora più singolare lo spot realizzato per una marca di detergente intimo femminile. Un filmato di 15 secondi "in cui una scritta in sovrimpressione ci informa che “8 donne su 100 sono state perseguitate da un ex” e che, soprattutto, “42 donne su 100 si sentirebbero più sicure con le ronde cittadine” (vedi fotogramma qui a fianco). Numeri che, a sentire l'agenzia di pubblicità che ha curato la campagna, proverrebbero da una serie di sondaggi.
Peccato però che, spulciando i risultati di questi sondaggi, salta fuori che che effettivamente "il 42% delle 539 donne che hanno votato si sentirebbero più sicure, ma che soprattutto il 44% ha scelto l'opzione “né più né meno sicura” mentre addirittura il 9% ha optato per la risposta “meno sicura”.
In pratica, per la maggioranza delle donne interpellate, le ronde cittadine sarebbero inutili o addirittura dannose.
Si dice che la pubblicità sia l'anima del commercio: però in questo caso sono stati i pubblicitari a vendersi la propria...