mercoledì 1 aprile 2009

In campo internazionale Berlusconi parla un'altra lingua

Vi ricordate quando Berlusconi diceva che la crisi non era poi così drammatica e per questo invitava gli italiani a spendere, e che la colpa semmai era addirittura delle TV che diffondevano il panico con notizie allarmanti?
E il ministro del Welfare Sacconi, che qualche giorno fa aveva criticato i dati di Confindustria sulla futura disoccupazione?
E quando Franceschini e il PD invitavano il governo ad aiutare con sussidi i lavoratori, per non lasciare indietro nessuno in questa crisi, e Berlusconi rispondeva di no, perché, secondo Lui, non si poteva aumentare il debito?
Ebbene, ieri, come d'incanto, in conferenza stampa tenutasi in occasione del summit G8 per il lavoro a Roma, Berlusconi e Sacconi hanno parlato in maniera diversa, rimangiandosi tutto: "Se sarà necessario l’Italia aumenterà il debito pubblico per sostenere le imprese e non lasciare nessuno da solo («lo stato sarà vicino ai lavoratori »)".
Sembrava di ascoltare due esponenti del PD. Peccato però che saranno solo parole e non fatti: la differenza con il PD sta proprio in questo.
A far parlare comunque così Berlusconi e il suo collaboratore avrà di certo contribuito la presenza di giornalisti stranieri presenti in sala. Fossero stati presenti solo i nostri, avremmo sentito parlare di crisi inesistente, cattivi comunisti, più poteri al premier, Costituzione e Parlamento da limitare, ecc. ecc.
Gli italiani magari quelle belle dichiarazioni di ieri se le berranno, gli stranieri non credo: perché, come afferma Stefano Menichini, da Berlusconi all'estero ormai ci si aspettano solo barzellette.