giovedì 30 aprile 2009

Federalismo fiscale: per ora vince il dialogo

Approvata in Senato la legge sul Federalismo Fiscale. C'è chi la ritiene una vittoria della Lega, ma anche il PD ha sempre considerato questa riforma una tappa importante per il nostro Paese. Non a caso, fino alla scorsa legislatura di governo, l'unica bozza di legge sul federalismo presentata in Parlamento era quella che portava la firma di Luciano Violante (da cui il ministro Calderoli ha preso diversi spunti per l'attuale bozza...). E, nel nostro piccolo qui a Vedano Olona, i primi che hanno parlato al pubblico di federalismo fiscale siamo stati noi del Circolo del PD (gli altri poi sono venuti al traino...). E non dimentichiamo il vedanese Giuseppe Adamoli, consigliere regionale PD e Presidente della Commissione Statuto, considerato il padre dello Statuto della Regione Lombardia. Alla Lega Nord va comunque dato atto di aver voluto una legge condivisa, ricercando il dialogo e non imponendola a colpi di maggioranza.
Ci sono però alcuni dubbi (che non sono solo nostri, ma che provengono ad esempio dal mondo degli artigiani) che vogliamo sollevare:
- la nebulosità dei contenuti: al di là della comprensione del linguaggio iperburocratico con cui è stata presentata (e meno male che chi l'ha scritta ha il titolo di Ministro della Semplificazione...), i punti fondamentali che reggono questa riforma rimangono ancora nel vago, e sembrano più un elenco di spot (presi qua e là) che non un programma ben definito;
- i tempi di attuazione: si parla dai 5 ai 7 anni. E' vero che una norma di questo genere rivoluzionerà il sistema italiano e quindi necessita di tempo, però effettivamente gli anni previsti sembrano davvero troppi: appare più una mossa per poter sventolare questa riforma anche nelle prossime scadenze elettorali. Il rischio però è che tra 5-7 anni questa riforma possa essere superata;
- il paradosso dei costi: tutti si chiedono quanto verrà a costare, lo stesso ministro Tremonti dichiara che non ha idea dei costi che porterà il federalismo fiscale. Ma il punto è: il federalismo fiscale non dovrebbe portare agevolazioni e RISPARMI? Perché allora si parla di costi?
Proprio per i dubbi qui espressi, credo che i parlamentari del PD abbiano optato per l'astensione: un modo per non bloccare un'importante riforma in cui abbiamo sempre creduto, ma nello stesso tempo non aderire pienamente a qualcosa che ancora non è chiaro.
Sempre poi che il centro-destra voglia farlo davvero il Federalismo...

Per chi vuole approfondire, da corriere.it un elenco dei punti principali previsti dalla Legge.