giovedì 26 marzo 2009

Berlusconi e il termovalorizzatore di Acerra. Tra i tanti rifiuti anche quello del Vescovo.

Cose che non si vedono né si sentono ai telegiornali. Oggi tutti i tiggì a tributare onori al premier che ha inaugurato il termovalorizzatore di Acerra, mettendo così la parola "fine" (dice Lui) all'emergenza rifiuti in Campania.
E nessuno che ha fatto cenno al fatto che Monsignor Giovanni Rinaldi, vescovo della città ha respinto l’invito di Berlusconi e disertato l’inaugurazione del termovalorizzatore: “Non me la sento di benedirlo - ha dichiarato l'alto prelato - Non posso condividere qualcosa contro cui ho lottato anche io con i miei fedeli”.
Eh sì, perché, anche se in televisione sembrava di assistere oggi ad una festa, in realtà ad Acerra tutta la popolazione e tutte le autorità locali (religiose comprese) sono contro questo ecomostro!
Perché il termovalorizzatore (o se preferite, inceneritore) è un perfetto produttore di tumori.
Lì ad Acerra ormai si parla di pericolo sanitario. Inoltre, a causa della mancata partenza della raccolta differenziata e della assenza di impianti di compostaggio per i rifiuti umidi, ci si limita a imballare l’immondizia dopo una sommaria tritatura.
E' vero che la situazione dei rifiuti in Campania, grazie anche all'incapacità della giunta regionale Bassolino, si era fatta pesante.
Però c'erano altre soluzioni, più convenienti, più ecologiche e più salutari, soprattutto per la popolazione. Come, ad esempio il sistema adottato nel centro di riciclo di Vedelago, in cui gli scarti sono trasformati in sabbie sintetiche per l'edilizia, oppure come fanno in Germania, dove i rifiuti non vengono bruciati nei termovalorizzatori, ma riciclati per ricavarne materie prime secondarie e composti organici che verranno venduti all'industria.
Il problema però è che queste soluzioni richiedono maggior impegno e soprattutto non offrono le grandi opportunità di speculazioni dei termovalorizzatori, anche se a discapito della salute dei cittadini.
Intanto qui in provincia di Varese, la Guardia di finanza ha scoperto che rifiuti tossici svizzeri venivano stoccati abusivamente a Viggiù, a pochi chilometri dalla frontiera.
Esattamente la stessa cosa che le industrie del Nord facevano con i propri rifiuti, trasportandoli nel Sud, in Campania.
Che volete: c'è sempre qualcuno che è più a Sud degli altri...