giovedì 31 luglio 2008

Casa mia, casa mia, per piccina che tu sia


Il binomio Arcore-Berlusconi è destinato a rafforzarsi ulteriormente: il presidente del consiglio, tramite la società Idra - un nome non certo rassicurante - che si occupa della gestione delle sue residenze private, ha presentato un piano di ampliamento del complesso edilizio con l'obiettivo di riunire sotto uno stesso tetto, anzi più tetti, tutti i propri figli.
Infatti il progetto, che ha ottenuto il via libera dal consiglio comunale, ora controllato dal Pdl, dopo le passate esperienze di centrosinistra, oltre alla riqualificazione di alcuni degli ex edifici rurali annessi alla villa (dove verranno realizzati una pinacoteca, la sede della fondazione intitolata al padre di Silvio Berlusconi e un museo sulla storia della Mondadori, la storica casa editrice acquisita negli anni Novanta dal Cavaliere) prevede la realizzazione di un edificio a pianta quadrata con cortile interno che, per un totale di circa 3 mila metri quadrati, dovrebbe ospitare le nuove residenze per Barbara, Eleonora e Luigi, ovvero i tre figli che il premier ha avuto da Veronica Lario, venuti grandi a pochi chilometri da Arcore, nella Villa Belvedere di Macherio.
L'approvazione del piano di recupero è stata duramente contestata in consiglio comunale, dove il Pd ha parlato di favoritismi nei confronti del leader di Forza Italia. Nel mirino sono i tempi rapidi con cui è arrivata la concessione e la decisione di accettare un cambiamento in corsa rispetto ad un primo progetto ipotizzato ai tempi della giunta di centrosinistra.
(fonte: corriere.it)

mercoledì 30 luglio 2008

"Non siamo razzisti, sono gli altri che sono diversi"


Chi afferma che la Lega tutto sommato è "una costola della sinistra", beh, ora dovrà proprio ricredersi. E' di questi giorni la notizia che La Lega Nord avrebbe intenzione di partecipare al “Congresso contro l’islamizzazione” indetto a Colonia, dal 19 al 21 settembre, dal movimento “Pro Köln“. Viene infatti annunciata la partecipazione del pacato e fine pensatore Mario Borghezio a questa manifestazione. Un congresso a cui prenderanno parte forze politiche e partiti xenofobi, razzisti, neofascisti (come quelli raccolti intorno alla rivista Nation Europa e al Front National di Le Pen) e neonazisti come il Npd tedesco, i cui deputati, un paio di anni fa, uscirono dall’aula mentre l’Assemblea osservava un minuto di silenzio in memoria delle vittime di Auschwitz, e che, in occasione del 60° anniversario della fine delle seconda guerra mondiale, pretendeva di poter andare a sventolare bandiere uncinate nei pressi della Porta di Brandeburgo, a pochi metri dal Memoriale della Shoah. Il simbolo "ariano" la Lega se lo era già scelto: di questo passo, insieme al dito, i leghisti alzeranno il resto del braccio. Noi ci auguriamo che tutto questo non sia vero, e comunque speriamo in un ripensamento: la Lega, dopo tutto, è una forza del Governo italiano.
Nell'immagine, il volantino della manifestazione.

lunedì 28 luglio 2008

La Lega dei pivellini

Confermato l'arrivo dei soldati nelle piazze. E con questa notizia, confermata la confusione che regna nel governo (dove uno smentisce l'altro) e soprattutto il ruolo di comparsa della Lega. Oggi infatti, a Milano, dove si è svolta la riunione in questura per stabilire la presenza dei soldati nelle piazze, il deputato e capogruppo della Lega in Comune a Milano Matteo Salvini (pupillo di Bossi ed enfant prodige della Lega -più enfant che prodige-), alla preoccupazione di vedere trasformata Milano in una sorta di Bogotà o Beirut (per la presenza di pattuglie militari nelle strade), ha voluto precisare: «Ci saranno centinaia di uomini dell'esercito che sostituiranno sotto gli obiettivi sensibili poliziotti e carabinieri, che quindi torneranno sulla strada. Non ci saranno quindi migliaia e migliaia di ragazzi inesperti in divisa per Milano, ma più poliziotti e più carabinieri, e ciò mi sembra buono per tutti». Insomma, come dire, "non preoccupatevi". E in serata, invece, arriva la dichiarazione del ministro della Difesa La Russa, che afferma proprio il contrario: soldati di pattuglia nelle strade, affiancheranno agenti e carabinieri nel controllo delle città. «C'è nel decreto: lo confermo e lo preciso - ha detto il ministro -. Saranno insieme ai giovani in divisa delle forze dell'ordine». E non finisce qui. Il buon La Russa ha anche 2 parole per il nostro Salvini: «Con Maroni - ha aggiunto - abbiamo lavorato spalla a spalla e in assoluta sintonia, e non gli sarebbe mai scappata la frase che voglio correggere al giovane dirigente della Lega Nord, Salvini. Lui ha detto che non ci saranno in piazza inesperti giovani militari, che saranno solo nei luoghi sensibili. Ma i giovani militari sono molto esperti, fanno anche missioni di pace e affrontano problematiche ancora più complicate del pattugliamento nelle nostre città». I casi sono 2: o il "giovane" Salvini è solo chiacchiere e distintivo (della Lega) o ancora una volta la Lega deve subire le decisioni degli altri.

domenica 27 luglio 2008

Fratelli si taglia!

"Tagliare, tagliare, tagliare" è il nuovo inno del Governo. In campagna elettorale avevano promesso mari e (tre)monti, ma alla prova dei fatti la manovra economica del governo prevede solo tagli. E i settori su cui la manovra di Tremonti si accanisce particolarmente, sono proprio quelli più cruciali: la scuola, con una sforbiciata di 87 mila docenti e 43 mila amministrativi; la Sanità, che costringe al deficit anche le regioni virtuose secondo la denuncia di Formigoni; la sicurezza, assestando un colpo durissimo alle retribuzioni dei corpi di polizia. Di contro, però, nessun taglio sulle spese di deputati e senatori, che anzi, aumenteranno*. Proprio tagliati, i nostri governanti!

*Nonostante il numero dei gruppi si sia dimezzato, passando da 11 a 6, e quest'anno ce ne siano stati quindi 5 in meno per otto mesi (la nuova legislatura è iniziata il 23 aprile), spenderemo addirittura 750 mila euro in più. Il conto salirà dai 39 milioni 350 mila euro del 2007 a 40 milioni 100 mila euro: è scritto nero su bianco a pagina 65 del bilancio. (fonte: corriere.it - Rizzo&Stella)

sabato 26 luglio 2008

Detto, fatto? NO, falso!


Silvio Berlusconi ha annunciato (con tanto di poster affissi nelle città) i presunti impegni già mantenuti dal governo. Vediamone nel dettaglio alcuni.

1) Abolizione Totale dell’ICI
Innanzitutto l’abolizione non è totale e soprattutto non è a costo zero: riguarda infatti solo le categorie per cui il Governo Prodi aveva già tolto il 40% dell’ICI, ma va a reperire 2 miliardi di euro dalle infrastrutture per il sud, molti tagli alla sanità e alla sicurezza (33 milioni), ai trasporti locali. Inoltre i comuni (che hanno già alzato dell’80% l’IRPEF come Palermo) saranno rimborsati a settembre dei mancati introiti derivati dall’abolizione dell’ICI: soldi ovviamente che prenderanno dalle nostre tasche. Quindi l’ICI si paga, eccome.

2) Detassazione Straordinari e Premi di Produzione

Norma che accontenta solo gli industriali e lascia fuori gli statali, oltre a tutti gli altri lavoratori che guadagnano più di 33.000 euro all’anno. Una norma che serve a poco, visto che c’è poco lavoro, e che poi rischia di bloccare nuove assunzioni. Oltretutto non è applicabile ad aziende piccole, tipo le innumerevoli da 10 dipendenti che abbiamo sul nostro territorio.

3) Patto con le banche per diminuire la rata dei mutui

Questa è una norma dettata dalle banche, tutta a loro favore. Infatti uno può chiedere di pagare la rata con i tassi del 2006, ma il suo debito non solo aumenta (e quindi alla fine ci guadagna la Banca), ma impedisce al contraente di cercarsi una banca con tassi più agevolati. Insomma, Stato e banche hanno fatto cartello e a farci le spese saranno i cittadini.

4) Piano casa per le giovani coppie
Qualcuno ha visto il testo? Qualcuno ha visto soprattutto le case? No. Se ne parla, ma poi quando si fa? E si farà?

5) Robin Hood Tax
Tremonti dice che servirà per ridistribuire la ricchezza ai più poveri. Far pagare più tasse ai petrolieri e alle banche di tutta Italia, per poi destinare questi soldi ai pensionati... Questa tassa per ora è solo nella testa di Tremonti, e lascia aperti molti dubbi, tra cui quelli espressi dall’Autorithy dell’Energia, che ha timore (fondato) che poi petrolieri e banche queste tasse le faranno ricadere sempre sui consumatori. Per intanto è stato ristabilito il CIP6 (fondi per energie rinnovabili) a favore dei petrolieri.

6) 3.000 militari in pattuglia per le grandi città
Il governo taglia i fondi per le forze dell’ordine, però poi manda in ronda 3.000 soldati nelle grandi città per mantenere l’ordine. Facendo i conti, ci saranno 10 soldati per ogni grande piazza italiana. Un grande aiuto alla sicurezza. E soprattutto: non hanno i soldi per pagare la polizia, dove li trovano quelli per i soldati? (che oltretutto costano di più: ricordiamoci che ora non abbiamo più un esercito di leva, ma di professionisti!)

7) Espulsioni più facili

Nel famoso decreto sicurezza, dove vogliono aumentare le pene per gli immigrati clandestini, non viene specificato come faranno poi ad espellerli. Cioè: il biglietto chi glielo paga? Oppure: come fare a impedire che ne arrivino a frotte dal mare? Li affondiamo con i cannoni? E poi, come fare a capire da quanto tempo uno è clandestino? Infatti, se dichiari che sei clandestino da prima che sia entrata in vigore la legge, te ne stai tranquillo, perché la legge non può essere applicata...

8) Emergenza rifiuti in Campania

Ci stanno dicendo che non ci sono più rifiuti per le strade a Napoli. Sì, forse le strade principali di Napoli sono pulite (grazie anche al fatto che Lombardia e Veneto si sono accollate un bel po’ di tonnellate di rifiuti che invece avevano rifiutato sotto il governo Prodi. Rifiuti che arrivano senza controlli, con rifiuti tossici che vengono equiparati a rifiuti ordinari....), ma nelle periferie non è così: lì l’emergenza continua, con le montagne di rifiuti. Poi si usa l’esercito per vigilare le discariche, e si progettano termovalorizzatori a go-go. Così la gente continuerà ad ammalarsi di cancro. E la raccolta differenziata è già stata cestinata.

9) Norme contro la violenza sulle donne
Altro non è che la copia del testo della Pollastrini, che per 20 mesi è rimasto in Parlamento senza che nessuno lo votasse. Sappiamo che la Carfagna sa leggere e copiare.

10) Contro i fannulloni
Per colpire i fannulloni (che di solito stanno ai vertici, nel senso che sono proprio i parlamentari) Brunetta ha introdotto alcune norme tediose. Per esempio: se uno si ammala (solo nella pubblica amministrazione) non può andare a farsi fare il certificato medico perché l’ispezione può arrivare dalle 8 del mattino alle 8 di sera. Quindi dal medico non si potrà andare, se si vuole mantenere il posto di lavoro. In realtà quello di cui ha bisogno la pubblica amministrazione è la riorganizzazione ed ottimizzazione del lavoro, meno clientelismo e soprattutto meno sprechi, tradotti a volte in super-compensi per manager incapaci.

Per finire: gran parte di queste cose che dicono di aver fatto sono ancora al vaglio del Parlamento. Per adesso sono state fatte leggi ad personam vergognose, e di stipendi, carovita, emergenza lavoro e precariato, non se ne parla affatto...

venerdì 25 luglio 2008

Il ministro Scajella

Nel 2001 era ministro dell'Interno quando annunciò che a Genova, per il G8, tutto era stato organizzato nei minimi particolari e che la situazione sarebbe stata sotto controllo. Subito dopo, incalzato dal povero Biagi per la richiesta di una scorta, minimizza sulla cosa, e sappiamo poi, purtroppo, cosa è accaduto. Alle elezioni del 2006, ospite di Mentana a commentare gli scrutini finali, annuncia sicuro, da fonti a lui vicine, che in Campania ha vinto il centrodestra. Un voto che sarebbe stato decisivo. E lo sarà: ma a favore della vittoria di Prodi. Adesso, appena ha annunciato un nuovo piano energetico basato sulla costruzione di nuove centrali nucleari(dichiarandone l'assoluta sicurezza) ecco incidenti a go-go in Slovenia, Francia ecc. Non so se ha rilasciato dichiarazioni sulla durata di questo governo: se sì, per favore, ditemi che ne ha pronosticato una lunga durata!

Varese, la città casino

Il quotidiano locale "La Provincia" ha voluto verificare a che punto è l'organizzazione dei mondiali di ciclismo a 60 giorni dalla partenza. In redazione si sono finti turisti tedeschi (che rappresenteranno una grossa fetta del pubblico partecipante alla manifestazione). Hanno constatato che, sui siti dedicati all'evento non ci sono pagine in lingua tedesca, e che nemmeno gli operatori dei diversi call center conoscono la lingua tedesca. Per cui, se sei un tedesco, devi conoscere inglese, francese o italiano se vuoi prenotare un albergo od avere informazioni. Una grossa pecca. Ma non finiscono qui le mancanze dell'organizzazione: siamo indietro anche per quanto riguarda la comunicazione, la viabilità, i collegamenti (in particolare i mezzi pubblici), per i parcheggi, per l'accoglienza (ad esempio: tanti alberghi costruiti -che dopo i mondiali rimarranno inutilizzati-: ma non era possibile sviluppare ed organizzare una catena di bed&breakfast, che avrebbe fornito nuove professionalità e sbocchi di lavoro? E speriamo che ai nuovi alberghi non facciano seguito grosse speculazioni!). Altra cosa avviene in Svizzera, dove Mendrisio ci ha già superato sotto ogni aspetto, tenendo conto che lì i mondiali partiranno tra più di un anno! Ma non è una questione di nazione, è una questione di capacità: e chi adesso dirige le operazioni dei mondiali qui a Varese ne è assolutamente sprovvisto (salvo magari invocare l'esercito sui circuiti. Con una manifestazione come i mondiali arriva gente da tutto il mondo, per cui, sai quanti extracomunitari?). D'altra parte, qui a Varese si assiste da tempo ad un declino (sociale e culturale) sempre più profondo. 2 esempi su tutti. La "Notte bianca" di Varese (avvenuta il mese scorso), una manifestazione senza capo né coda, senza un filo conduttore, senza controllo, come invece avviene da altre parti in cui viene organizzata. Altro non è stata infatti che una grossa sagra paesana. E fa pensare che per organizzare questa cosa l'incarico sia stato affidato ad un'agenzia di comunicazione (pagata lautamente), che ha operato né più né meno di come avrebbe potuto fare la Pro Loco. A essere maligni verrebbe il sospetto che forse il criterio di scelta da parte del Comune è stato il fatto che l'agenzia incaricata sia iscritta a Compagnia delle Opere (organizzazione molto vicina politicamente all'attuale giunta).
L'altro caso emblematico del decadimento di Varese è dello scorso 17 luglio. Una compagnia di attori ha voluto rappresentare il "Sogno di una notte di mezza estate" nello splendido scenario del parco di Villa Panza. L'idea era quella di far recitare gli attori tra il pubblico, invitato a degustare cocktail serviti su tavoli sparsi per il parco. Ebbene, gli attori hanno avuto a che fare con l'arroganza e la cafonaggine del pubblico, in possesso di Porsche e altre auto extralusso (insomma, la crème della gioventù dorata varesina), ma mancante assolutamente di educazione e cultura: per cui, chiasso, insulti e mancanza di rispetto agli attori, atti di vandalismo. Probabilmente è solo un caso che Varese sia la culla della Lega e che il centrodestra vinca qui da anni le elezioni: difficile credere che le 2 cose coincidano. E' che ormai viviamo in un'epoca di apparenza e superficialità, radicata nell'ignoranza, dove contano più le conoscenze che non i meriti, l'avere che non l'essere. Spero comunque di vedere risalire Varese, e che questo mio auspicio non rimanga solo un sogno di una notte di mezza estate.

domenica 20 luglio 2008

Inno all'ignoranza

Devo tornare sull'argomento Bossi/figlio. Ci sono sicuramente questioni più importanti su cui discutere, ma lo show odierno di Bossi merita un post. Parlando a Padova al congresso della Liga Veneta-Lega Nord, infatti, il nostro senatur ha levato il dito medio contro l'inno d'Italia affermando "Non dobbiamo più essere schiavi di Roma. L'Inno dice che l'Italia è schiava di Roma". Rileggiamo le parole dell'inno:
Fratelli d'Italia,
l'Italia s'è desta;
dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma;
ché schiava di Roma
Iddio la creò.

Ebbene, le parole dell'inno non dicono che schiava di Roma è l'Italia, ma la Vittoria.
Dico: almeno saper leggere! E' chiaro che Renzuccio, visti i risultati scolastici, è tutto suo padre. Renzuccio, che poi, senza essere nominato, Bossi ha inserito nel suo delirante discorso, parlando contro i "professori del sud": "Non possiamo lasciare martoriare i nostri figli da gente (i professori) che non viene dal nord. Il problema della scuola è molto sentito perché tocca tutta la famiglia. E' la verità: un nostro ragazzo è stato 'bastonato' agli esami perché aveva presentato una tesina sul federalista Carlo Cattaneo".
Ogni riferimento non è affatto casuale (Renzo aveva presentato al suo esame proprio una tesina su Carlo Cattaneo). Caro Senatur, se vuole evitare che il suo Renzo venga "bastonato", lo faccia studiare. E lo faccia anche lei: geografia e storia. Così scoprirà che la Padania non esiste, ma al limite è il frutto postumo di una bella tazzata di grappa.

giovedì 17 luglio 2008

Facciamo la differenza!

"La differenza la fai tu": con questo slogan il Pd dà il via da oggi al tesseramento del partito. "Una campagna rivolta a tutti", ha spiegato il segretario Walter Veltroni, che ha poi aggiunto: "la prima tessera è la mia". La tessera, che riporta il simbolo del partito, sarà individuale e avrà un costo base di 15 euro.

venerdì 11 luglio 2008

Di padre in figlio

Dopo il no del Parlamento Europeo per l'idea "impronte ai ROM" del Ministro Maroni, per la Lega questo è il periodo delle bocciature (e vista la politica che hanno intrapreso con il loro padrone, ne vedranno parecchie anche in futuro). Ma non ci riferiamo solo a bocciature "politiche". E' notizia di oggi che Renzo Bossi, il figlio prediletto del "Senatur", è stato bocciato alla maturità. Ed è già il secondo stop (l'anno scorso il no era arrivato in un liceo di Varese). Eppure si era presentato all'interrogazione finale con una tesina di tutto rispetto: «La valorizzazione romantica dell'appartenenza e delle identità», ispirata al federalismo e a Carlo Cattaneo. Ha sostenuto gli esami come privatista al liceo «Bentivoglio» di Tradate (un istituto religioso privato), dove a quanto pare non guardano in faccia a nessuno. E hanno bocciato il figlio del gran capo della Lega, colui che, parole del Boss dei Padani, dovrebbe diventare il suo successore. Al momento è solo manager della fantomatica "Nazionale di Calcio della Padania" (fantomatica non la squadra, ma la Padania). Cavolo, e poi parlano di Mastella: almeno suo figlio ce l'ha fatta a laurearsi. Con la Lega Varese rischia davvero di diventare l'Irpinia del Nord, se non peggio. Comunque, l'Umberto potrà sempre chiedere al suo padrone di creare un decreto ad-personam anche per suo figlio, tipo un "blocca-esami". La valutazione sarà poi con lodo, anziché con lode.

venerdì 4 luglio 2008

L'impronta politica della Lega

Il ministro Maroni ha proposto nei giorni scorsi di far prendere le impronte digitali ai bambini presenti nei vari campi ROM. C'è stata una levata di scudi generale (anche da parte della UE, per bocca del commissario agli Affari sociali Vladimir Spidia, e non solo del suo portavoce!), contro una proposta di puro stampo xenofobo e razzista, che ricorda nemmeno tanto lontanamente le leggi razziali emesse nella Germania hitleriana.
Maroni ha cercato di giustificare questa sorta di schedatura di razza come un palliativo per aiutare i bambini ROM ad integrarsi e a non essere sfruttati. Dimenticandosi che il governo a cui appartiene ha tagliato i fondi per progetti specifici volti all’integrazione dei bambini che vivono in contesti (come i campi nomadi) di particolare difficoltà. La già piccola cifra stanziata è stata infatti cancellata con il provvedimento che aboliva l’ICI. Se davvero i bambini ROM stavano a cuore, gli si poteva lasciare qualcosa...
Altra cosa assurda tirata fuori per affermare che la proposta è in linea con le direttive UE, è il regolamento 2008/380 della UE. Che però nulla ha a che fare con l'idea balzana del ministro. Questo regolamento è riferito infatti al nuovo modello uniforme per i permessi di soggiorno per cittadini di paesi terzi (che vuol dire extracomunitari). In pratica fissa le norme tecniche (biometriche) per la concessione dei permessi di soggiorno ai cittadini, bambini sopra i sei anni compresi, extracomunitari. È una normativa che serve a facilitare, uniformando i criteri, il lavoro della polizia nei diversi paesi. Niente a che vedere con i ROM, che in Italia sono all'80% cittadini italiani o comunitari, e soprattutto niente a che vedere con criteri selettivi basati sulla «razza» o sull'etnia, espressamente vietati (e puniti) dalla legge 2000/43 della UE.
Ma tutto questo baccano della Lega (o comunque dei suoi dirigenti) è solo un escamotage che serve a far digerire ai propri militanti il boccone amaro dei rifiuti campani che saranno smaltiti in Lombardia. Bossi e i suoi fedeli avevano giurato e spergiurato (anche di recente a Pontida) che mai e poi mai da Napoli sarebbero arrivati pericolosi rifiuti qui al Nord. Invece, il padrone di Arcore glielo ha imposto. E loro adesso, visto che hanno perso la faccia e anche di più, cercano di portare l'attenzione sui ROM, prendendosela con dei bambini per far vedere ai loro fedeli di essere dei duri. Altro che iniziativa per evitare lo sfruttamento dei bambini ROM: qui chi li sfrutta sono proprio i dirigenti leghisti!

martedì 1 luglio 2008

Una politica che fa acqua

Giovedì sera a Venegono Inferiore, nella sala consiliare del Comune, il PD organizza un incontro dedicato all'ATO, ovvero il consorzio regionale che dovrebbe prendere in mano la gestione degli acquedotti della nostra Provincia. Un tema delicato: l'acqua è un bene prezioso, fondamentale. E' giusto capire come potrà essere gestita in futuro. Sarà una privatizzazione o l'acqua continuerà ad essere un bene pubblico? A questi ed altri quesiti saranno lì a rispondere Alessandro Alfieri, responsabile Enti Locali PD; Fabrizio Taricco, sindaco di Carnago; Franco Taddei, ex- responsabile segreteria tecnica ATO Varese;
Stefano Candiani, responsabile Enti Locali Lega Nord. L'unica cosa certa è che l'assenza sulla questione dell'ex-presidente della Provincia (il genero dell'europarlamentare Speroni, che ora occupa una comoda poltrona a Roma, lontano da Varese) negli anni scorsi ha procurato grossi ritardi al territorio varesino. Ora sembra che il nuovo presidente se ne voglia occupare: noi ce lo auguriamo. Ad oggi queste mancanze ci sono costati mesi di immobilità, con serie probabilità di riflessi negativi sugli investimenti nel ciclo idrico (centinaia di migliaia di euro fermi invece di essere utilizzati per l'ammodernamento di acquedotti vecchi), sulle tariffe, sulla qualità del servizio offerto. In pratica le fognature non si fanno perché l’ATO non è stato attivato; la rete idrica continuerà a perdere perché l’ATO non è stato attivato; gli investimenti sono fermi perché l’ATO non è stato attivato.
L'importante è che si prenda una decisione. E non ce la diano a bere con altre storie!